V. P. gli ospiti Rajo ci raccontano

NOI VOI E IL CORONAVIRUS….

INSIEME NEL QUI E ORA….

Ci sentiamo spesso “vittime” del sistema, da tutto ciò che è fuori dalla nostra porta, dal nostro essere. Poi col tempo invece apprendiamo che indubbiamente oltre che a “VITTIME” siamo stati e siamo “CARNEFICI” di noi stessi.

Nascondiamo o meglio sopprimiamo emozioni e sentimenti per PAURA di viverli, non ci sentiamo in grado e all’altezza, incapaci di reagire ma solo capaci di distruggerci a volte anche senza rendercene conto, senza darci più alcuna possibilità, agendo solo con l’impulsività e come ci dicono qui ciò che conosciamo è solo l’elemento AZIONE-REAZIONE proprio questo l’errore perché è proprio lì che dobbiamo fermarci!

Nei nostri incontri spesso abbiamo condiviso con gli stessi educatori la PAURA che prevale in questo momento storico, la RABBIA, la FRUSTAZIONE, l’IMPOTENZA e ci è stato chiesto che essendo in una comunità per le dipendenze, una comunità terapeutico-riabilitativa con il nostro passato e il nostro vissuto possiamo dare anche noi “UN CONTRIBUTO” qualche sorta “DI CONSIGLIO” SU COME STARE, e in qualche modo su come affrontare questa solitudine, questa mancanza di contatti e relazioni fondamentali e indispensabili per ognuno di noi del resto la prima cosa che ci viene detta è “NESSUNO SI SALVA DA SOLO” ma per fare questo si deve avere (non da poca cosa) LA CAPACITA’ DI CHIEDERE AIUTO!!!

CHIEDERE AIUTO VUOL DIRE NON SENTIRSI E NON ESSERE PIU’ SOLI
CHIEDERE AIUTO VUOL DIRE NON VOGLIO ARRENDERMI
CHIEDERE AIUTO VUOL DIRE VOGLIO TORNARE A VIVERE
CHIEDERE AIUTO VUOL DIRE AIUTARSI E AIUTARE….

Personalmente ho sempre pensato che chiedere aiuto fosse da deboli perché dovevo farcela da sola, con le mie mani, con le mie forze, non dovevo mostrarmi… ma mi sbagliavo e a volte tutt’ oggi continuo a farlo cadendo inevitabilmente negli stessi errori.

Non dico assolutamente che sia facile anzi ma qui principalmente lavoriamo sulle relazioni scoprendoci fragili il che non vuol dire deboli anzi….

Tante persone (troppe) non conoscono la vera realtà delle dipendenze e della stessa comunità, a tanti ho sentito dire “magnano, bevono e non pensano a niente tutto questo co lu lavoro e li sordi nostri co le tasse che pagamo noi…” da altri ancora siamo considerati L’ ULTIMA ROTA DEL CARRO ( io mi ci sono sentita sin da quando ero piccola) ,PERSONE DA EVITARE ( ero io la prima ad evitarmi) RIFIUTI DELLA SOCIETA’ ( io la prima che mi ci sentivo), SBAGLIATI ed è vero tante volte ci siamo sentiti e considerati così NON VISTI, NON ACCETTATI, GIUDICATI ma poi dopo aver chiesto e cosa fondamentale ACCETTATO L’ AIUTO di persone che hanno visto “OLTRE” con la fatica, con le lacrime, attraversando dolore e sofferenza ci siamo RISCOPERTI, RITROVATI, non più giudicati ma capiti e considerati “UOMINI E DONNE” come tutti e “INSIEME” abbiamo e continuiamo a fare tutto questo, iniziando a volerci bene, credendo in noi ma tutto questo in primis è partito da “ME”!!!!

A volte (spesso) riproponiamo quegli atteggiamenti che ci hanno allontanato dalle persone facendoci continuare a ripetere “IO SONO COSI’” e invece era ed è LA PAURA DEL CAMBIAMENTO che ci intrappola, IL NON SAPERE COME E QUANDO FINIRA’!

Soprattutto ora in tanti (noi compresi) non sappiamo come e quando finirà e l’unica cosa che possiamo fare è vivere seppur doloroso e con sofferenza questa realtà, mettere in campo i nostri punti di forza e allo stesso tempo non nascondere le debolezze, le fragilità e la paura di reinventare e reinventarci magari riscoprendo e ritrovando parti di noi che inevitabilmente la quotidianità, la routine delle giornate, lo scorrere sembra troppo veloce del tempo per le 1000 cose da fare, ci avevano fatto mettere in un angolo di noi, ma ora di certo il tempo non ci manca!

COME OCCUPARE QUESTO TEMPO?
Beh penso che le grandi pulizie di pasqua e di primavera diventeranno una delle prime cose, si vabbè possiamo imbiancare casa, mettere apposto il giardino, il terrazzo, il garage, la cantina e chi più ne ha più ne metta e poi?
Da quanto tempo invece non ci prendiamo cura di noi, non curiamo i nostri interessi, le nostre passioni, non ascoltiamo i nostri bisogni e quelli delle persone care, dei nostri figli/e? Da quanto non investiamo il nostro tempo? Ma soprattutto da quanto non ci fermiamo?
Beh eccoci… a causa di una forza maggiore, sconosciuta il tempo è arrivato e non dobbiamo né abbatterci né demoralizzarci ma lottare e seppur lontani essere più che mai uniti in un solo obiettivo….
TORNARE A VIVERE!!!!

Quest’ esperienza seppur oggi sembra assurdo dirlo impossibile direi avrà i suoi vantaggi e in qualche modo gli diremo anche GRAZIE (io l’ho fatto col carcere) perché seppur il traguardo sembra lontano quasi irraggiungibile ci darà la possibilità di dire che malgrado I LIMITI, L’IMPOTENZA, LA SOFFERENZA e IL DOLORE INSIEME E UNITI ABBIAMO CAMBIATO QUESTA TRISTE E DIFFICILE REALTA’ RISCOPRENDO SOPRATUTTO L’ IMPORTANZA DELLE PICCOLE COSE, DEI PICCOLI GESTI E NON CI SARA’ PIU’ SOLO IO MA NOI!!!

La parola chiave della comunità in cui mi trovo?
RESILIENZA
CAPACITA’ DI REGGERE GLI URTI
E un’ultima cosa non sono io di certo a dirvi e a dire NON AVERE PAURA al contrario bisogna avere paura ma non intesa come debolezza ma come forza…. la cosa fondamentale è ACCETTARE DI AVER PAURA e condividerla, esporla senza nasconderla!!!

COMUNITA’ RAJO 20 MARZO 2020


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IL PEZZO DELLA SETTIMANA. Caro Socio/a (e anche caro/a Dipendente), invia (se vuoi) la tua proposta.
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(!) Le tesi sulla soggettività del gusto musicale sono tutte valide e trovano  ampio diritto di cittadinanza nelle “soundtrack” dei supermercati.

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CIPSS-COOPERATIVA-SOCIALE_23

Credits (Ph)

Ringraziamo Yan Krukau, Diigital Buggu, Marta Wave, Akil Mazumder, Zamazan Ataş, Japheth Mast, Keenan Constance, Charles Parker, Sharefaith, Cliff Booth, Brett Sayles, Pixabay, Kat Smith, Cameron Casey per la gentile concessione del materiale fotografico utilizzato per illustrare progetti e aree di intervento.

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