
IN QUESTA PARTE DEL PIANETA NOI OPERATRICI E OPERATORI SOCIALI RACCONTIAMO IL NOSTRO LAVORO AL TEMPO DEL CORANOVIRUS
‘Metterei la paura dentro le conchiglie ed il rumore del mare dentro i cuscini’ (A. MERINI)
Citiamo Alda Merini perché la paura in questo momento è diffusa ma anche il grande senso di responsabilità e la determinata capacità di reagire, reinventarsi nel lavoro quotidiano che facciamo a sostegno delle persone fragili di cui ci prendiamo cura. Ci stanno arrivando contributi narrativi preziosi, orali e scritti, da parte di operatori e operatrici che continuano ad operare e a reinventarsi il lavoro dentro i limiti delle nuove regole sociali e delle disposizioni legislative che costringono tutti e tutte a muoverci in spazi ridotti. Da oggi avremo cura di diffondere le narrazioni perché vogliamo dare voce all’elefante invisibile che opera nel sociale e che ogni giorno garantisce cure, riabilitazione, vicinanze, affetto e senso della vita. Siamo qui a dare voce alle nostre paure, ai problemi, ai cambiamenti, pronti a sostenerci reciprocamente e a comunicare ciò che facciamo nel tempo surreale e pauroso del coronavirus per lasciare traccia di umanità, senso di responsabilità, coraggio e creatività che sono gli ingredienti necessari nel lavoro sociale.